Strategie, abitudini e caratteristiche delle donne che lavorano da casa

Strategie, abitudini e caratteristiche delle donne che lavorano da casa

Ci sono moltissime donne che sono riuscite a creare il proprio business anche da zero. Alcune di loro sono state mie ospiti nel mio podcast Lavoro da Casa. Molte di loro sono mamme e sono riuscite a dedicarsi alla propria attività, nonostante gli impegni famigliari.  Non sono delle Wonder Woman, semplicemente sono persone che hanno sviluppato delle competenze e che hanno modellato le proprie abitudini in funzione del raggiungimento del loro obiettivo di business e di vita.

Vediamo insieme le principali strategie e comportamenti delle donne che lavorano da casa.

 

Essere sicure di sé stesse e delle proprie capacità

Le persone che decidono di mettersi in proprio non sono sempre sicure di sé stesse, ma acquisiscono sempre più fiducia nelle proprie capacità buttandosi e realizzando passo dopo passo il proprio sogno. L’unico modo per sentirsi più sicure è agire.

Non preoccuparti troppo di cosa fanno gli altri, non osservarli dicendoti che tu non sei come loro e che non hai la stessa esperienza, le stesse capacità. Smettila di non sentirti all’altezza. Prendi quello che sai fare e inizia da lì. Man mano che imparerai qualcosa di nuovo, mettilo in pratica, sperimenta, sbaglia  e impara  rifacendo meglio. Considera anche un fatto fondamentale.: la perfezione non esiste. La sua ricerca è solo la scusa che usiamo con noi stesse per rimandare, perché non siamo sicure. Prova a lanciarti, in fondo cosa ci guadagneresti a non provare?

Credi in te e nella tua attività, in quello che vuoi creare, la prima persona a farlo dovrai essere tu!

 

Avere molta autodisciplina

Lavorare da casa, essere il capo di sé stesse è bellissimo, ma non equivale al non fare nulla. Anzi, spesso si lavora molto moltissimo perché oltre a fare il lavoro operativo o strategico per i  clienti, bisogna pensare a mandare avanti il proprio business. Noi siamo la nostra azienda e ogni suo componente. Dobbiamo pensare a promuoverci, alla contabilità,  alla gestione dei clienti e per fare tutto questo serve molta organizzazione.

Noi donne inoltre, molto spesso, ci occupiamo anche della gestione della casa e dei figli e, specie quando sono piccoli,  questo rende il tutto molto complesso.

Non abbiamo nessuno sopra di noi che ci responsabilizzi e che ci dica quando dobbiamo fare qualcosa.  Non possiamo  concederci una dormita sul divano se dobbiamo portare a termine delle attività.  Non possiamo andare a fare un aperitivo con le amiche se abbiamo concordato con il cliente di consegnare il lavoro entro sera.

 

Lavorare da casa è una cosa seria

Per aiutarmi con la questione autodisciplina  uso moltissimo le to do list, l’agenda cartacea insieme al calendario online di Google. Segno gli obiettivi che voglio portare  a termine,  sia quelli nel lungo periodo, sia quelli da raggiungere in tempi più brevi. Per ciascun obiettivo creo delle to do list con le azioni da fare e mi do delle scadenze.

Un’altra cosa che faccio e che mi è molto utile è scrivere l’obiettivo finale su un Post-It o un foglio e appenderlo  davanti alla mia scrivania. Mi aiuta a visualizzare il mio futuro e a non perdere mai di vista dove voglio andare e perché.

Prima di scegliere di non fare qualcosa che mi ero prefissata, mi fermo qualche istante e penso a cosa accadrebbe se decidessi di non farla. Questo mi aiuta a mantenermi motivata e a non procrastinare.

 

Le donne che lavorano da casa sono molto ben organizzate

Ti sei mai chiesta come faccia una mamma a lavorare da casa?

Dicono che le mamme acquisiscono o perfezionano dopo la maternità le competenze manageriali ( ti consiglio di leggere il libro “la maternità è un master” di Riccarda Zezza) , la capacità di gestire ed ottimizzare il tempo. E questo, anche per mia esperienza personale, è vero, verissimo!

Spesso però noi donne, sia con che senza figli, non  ci limitiamo a lavorare da casa, ma spesso lavoriamo anche per la casa. Intendo dire che spesso siamo noi in prima persona a preparare pranzo e cena,  a fare i mestieri, ad andare a fare la spesa. Mi ritengo molto fortunata perché il mio compagno mi sostiene e mi aiuta moltissimo. Non ditelo a nessuno, ma a volte mi aiuta anche a stirare!

Eppure so che non per tutte è cosi.

E quindi, come possiamo fare per non uscire di testa e per raggiungere il desiderato equilibrio tra vita privata e vita lavorativa? Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi, ma quello che serve è l’organizzazione. Trovare una routine giornaliera, settimanale, mensile. Diventa a volte un vero e proprio gioco di incastri, ma l’unica soluzione è programmare, pianificare anche più volte al giorno.

Ti suggerisco  anche di stabilire quali sono i momenti della tua giornata che dedicherai al lavoro e di inserire in di essi delle pause (ricordati di non saltarle, sono molto importanti).  So che non è sempre fattibile, specie con dei bimbi, ma prova a farlo il più possibile. Decidi se lavorerai anche nei weekend, se farai dei periodi di vacanza lontano dal computer ecc.

 

La mia routine giornaliera

La mattina mi sveglio presto, do sempre un’occhiatina all’agenda per avere ben chiaro quello che devo fare durante la giornata.

Dopo la colazione faccio alcuni mestieri di casa, quelli essenziali:  rifaccio i letti, passo l’aspirapolvere, sistemo i giochi. Nel mentre ascolto sempre alcuni podcast, o dei file audio oppure i messaggi vocali su Telegram.

Dopo aver  portato fuori la mia cagnolina, rientro a casa e mi metto al lavoro proseguendo fino all’ora di pranzo. Faccio delle pause intermedie durante le quali a volte ne approfitto per caricare una lavatrice o fare una piccola attività casalinga.

Dopo pranzo  mi dedico alla promozione della mia attività oppure termino del lavoro operativo per i miei clienti. Cerco di chiudere tutto entro le 4 del  pomeriggio quando vado a prendere mio figlio a scuola. Il mio obiettivo è di potermi poi dedicare a lui e ad altre faccende domestiche.

In alcuni periodi utilizzo la sera dopo cena per sistemate alcune faccende relative alla mia attività oppure per leggere o per formarmi.

Questo in linea generale, poi ovviamente ci sono sempre gli imprevisti ed è li che bisogna diventare molto abili nell’incastrare tutto.

 

Abbandonare le distrazioni il più possibile

Lavorando da casa siamo ancora più soggette alle distrazioni. Già! È molto difficile resistere alla tentazione di dare una sbirciatina a Facebook. Il richiamo di Pinterest è peggio del budino al cioccolato, lo so bene. Ma non c’è solo questo. A volte basta sentire delle voci fuori dalla finestra per distogliere la nostra attenzione da quel che stiamo facendo.

Ti sconsiglio anche di lavorare tenendo accesa la tv o la radio. Io per lo meno non ci riesco. Al massimo ascolto della musica classica, jazz o delle canzoni straniere che non conosco su YouTube o Spotify.  A volte mi ritrovo ad ascoltare canzoni in giapponese o in altre lingue che non saprei identificare. Il rischio altrimenti è di farmi prendere da quello che viene detto in una trasmissione e di fare anche degli errori nel mio lavoro. Il che si tradurrebbe in una gran perdita di tempo, oltre che di professionalità.

 

Impara a dire di no

E poi arriviamo alla nota dolente. Abitua gli altri a non distrarti.  So che a volte è difficile far capire a chi convive con noi che, anche se siamo a casa, stiamo lavorando. Meglio ribadire il concetto di tanto in tanto  e impara a dire di no.

E tu mi dirai: certo Audra, se già è difficile con degli adulti, come  faccio con i bambini?

Mi rendo conto che non sia per niente facile, specie se non hai la possibilità di avere qualcuno che ti dia una mano con loro.  Quello che posso dirti è spiegare al tuo bambino  che stai lavorando. Organizzati con dei giochini che lo impegnino per un po’ di tempo e sfrutta quei momenti per svolgere il tuo lavoro. Oppure puoi coinvolgerlo attraverso il gioco. Io ad esempio ho previsto uno spazio accanto alla mia scrivania per  permettere al mio piccolo Elio di disegnare mentre io sono davanti al computer. Spesso mi vede con indosso le cuffie e gli permetto di starmi accanto e ascoltare qualche canzoncina per bambini ascoltandole da “ quelle cose bianche e viola” che mi vede mettere spesso.