La testimonianza di Michela

La testimonianza di Michela che ha frequentato il corso di Audra Bertolone per lavorare da casa come assistente virtuale

Michela è una delle ragazze che ha frequentato il mio corso per diventare assistente virtuale.
Michela è la persona che prese il mio posto in un’azienda dove ho lavorato, dopo che avevo dato le dimissioni per andare a lavorare in un altro posto.
Michela, come me, conosceva le lingue ed era perfetta come assistente alle vendite estero. Era una ragazza sveglia e nel giro di breve tempo è stata confermata a tempo indeterminato.
In quell’azienda non sono soliti fare il “passaggio di consegne” e non avevo mai incontrato Michela prima. Mi ha però sempre parlato di lei, Suzana, una mia cara amica, che lavorava (e tutt’ora lavora) nell’ufficio acquisti dell’azienda.
Michela si confidava con Suzana e le raccontava di come fosse difficile per lei, con due bambini piccoli, continuare ad andare al lavoro facendo anche più di un’ora di macchina al mattino e alla sera. L’azienda, infatti, si era trasferita senza considerare che la maggior parte dei dipendenti abitassero molto distanti dalla nuova sede.
Suzana parlò a Michela di me e di come avessi creato la mia attività di assistente virtuale da zero. Così dopo circa 10 anni Michela decise di cambiare vita e di licenziarsi dal suo posto a tempo indeterminato per fare l’assistente virtuale.

Le parole di chi ha fatto il mio corso di formazione per diventare assistente virtuale

Michela è l’esempio che è possibile cambiare la propria vita professionale, passando da un lavoro tradizionale da dipendente a un’attività in proprio.

A distanza di un po’ di tempo dall’avvio della sua attività di assistente virtuale fatto qualche domanda a Michela.

Ecco cosa mi ha risposto.

✏️Michela cosa ti ha portato a scegliere di diventare AV?
La scelta di diventare assistente virtuale è maturata per caso. Mi trovavo molto bene in azienda, infatti ci ho lavorato per 10 anni. Qualche anno fa c’è stato il trasloco e da lì è cambiato tutto. Nell’ultimo periodo ero proprio diventata insofferente al tragitto. Percorrevo 70 km al giorno, uscivo all’alba e tornavo la sera tardi. Non riuscivo più a gestire i bisogni dei miei bambini, che richiedevano attenzione.
Ho deciso quindi di guardarmi intorno, ma volevo trovare qualcosa che mi stimolava di più, l’essere indipendente, lavorare per me stessa era diventato il mio obiettivo, così ho scoperto, tramite Audra, la figura dell’assistente virtuale. Mi sono subito appassionata, nonostante fosse qualcosa di davvero “nuovo” ed ho cominciato a formarmi come assistente virtuale.

✏️Quali sono state le difficoltà più grandi e quali i tuoi successi?
La difficoltà più grande è sicuramente far conoscere questa professione ai clienti. Purtroppo è infatti ancora ignota a molti. Quando ho cominciato ad inserirmi sui social mi arrivavano richieste soprattutto di curiosi.
Piano piano ho cominciato a farmi conoscere, mi sono pubblicizzata molto sui social e, devo dire che ho avuto un riscontro molto positivo! È bello quando le persone che non conosci ti fanno complimenti per un post, un consiglio o un articolo che hai scritto.

✏️Come sei riuscita a trovare i tuoi primi clienti?
Il mio primissimo cliente è una persona che conosco, abbiamo provato a collaborare per un periodo ed è andata bene, ci lavoro tutt’ora! Un altro cliente l’ho trovato tramite marketplace, altri ancora tramite LinkedIn e Facebook. Beh, i social sicuramente funzionano!

✏️Un piccolo consiglio a chi vorrebbe fare l’assistente virtuale.
Mi sento di dare alle future o ai futuri assistenti virtuali un solo consiglio: non mollate! Se avete deciso di intraprendere questa strada percorretela fino in fondo. Ci saranno indubbiamente periodi bui e senza clienti, è capitato a tutti all’inizio, ma vi assicuro che se vi impegnate e siete costanti otterrete dei bellissimi risultati e, sicuramente sarete felici, come lo sono io. In bocca al lupo!

Oggi l’attività di Michela funziona alla grande, ha diversi clienti, una buona entrata economica e un lavoro flessibile, che le permette di organizzarsi al meglio assecondando le sue esigenze famigliari.