Dal lavoro in ufficio al desiderio di diventare Assistente Virtuale
Il lavoro di un’assistente virtuale è fatto anche e soprattutto di collaborazioni. E non parlo solo di collaborazioni con i clienti, ma anche con altri professionisti, incluse altre assistenti virtuali. È così che ho conosciuto Floriana Romano, collega esperta in servizi di assistenza virtuale multilingua e autrice dell’articolo che stai per leggere.
Dal lavoro in ufficio al desiderio di diventare Assistente Virtuale
Fino a quattro anni fa non sapevo nemmeno l’esistenza della figura di Assistente Virtuale, figuriamoci se avessi mai considerato l’idea di diventarlo.
In questo articolo, voglio raccontarti il mio cambiamento di vita, che mi ha portato a lasciare il lavoro da impiegata per diventare Assistente Virtuale.
Un lavoro per bilanciare vita privata e professionale
Per me tutto ha avuto inizio scorrendo il mio profilo su Facebook, durante una delle interminabili otto ore in ufficio.
Avevo un lavoro a tempo indeterminato in un’azienda metalmeccanica da 7 anni e, prima ancora, lavoravo, sempre in azienda, ma negli Stati Uniti. Ero figlia di quella concezione che impone il posto fisso come unico strumento di sostentamento: un lavoro vero è quello in azienda con un bel contratto a tempo indeterminato!
Dopo 7 anni a svolgere sempre le stesse mansioni, chiusa nelle quattro mura di un ufficio, dove i giorni si susseguivano indistinti, sentivo che qualcosa in me stava cambiando e che volevo di più, soprattutto volevo avere un lavoro che mi permettesse di bilanciare vita privata e vita professionale.
Ho trovato su Facebook un corso di Assistente Virtuale, ma non l’ho fatto subito, come mio solito ho voluto prima informarmi in giro e chiedere consiglio a chi mi fosse vicino. Solo che quell’idea dell’Assistente Virtuale non mi mollava, sentivo che quelle attività di ufficio erano le stesse che svolgevo io, ma era incredibile che potessi farle da casa, nei miei spazi e nei tempi dettati da me.
Certo, l’insicurezza di non riuscire e l’incertezza economica erano dietro l’angolo, anche perché in azienda tendevano a sminuirci e a farci credere di non avere spirito d’iniziativa.
Dall’insicurezza alla soddisfazione di riuscire a farcela
Ho deciso allora di seguire il corso di Assistente Virtuale tra gennaio e febbraio, che ho terminato ad aprile. Ho messo online le mie pagine social, ho creato il mio logo e una landing page, giusto per vedere se funzionava. Mi sono iscritta a diversi gruppi Facebook di freelancers e assistenti virtuali, tra cui quello di Audra Bertolone, Diventare Assistente Virtuale. Su uno di questi gruppi ho trovato il mio primo lavoro: il rifacimento di un sito in WordPress. Da un sito ne sono diventati tre e questa persona mi ha affidato anche altri lavori. Il passaparola ha funzionato e ho iniziato a seguire diverse attività, ad es. ripristino di siti web messi ko da attacchi hacker, realizzazione loghi, siti web, corsi online, ottimizzazione e-commerce, gestione della corrispondenza in lingua inglese e francese, lancio di nuovi prodotti.
Sono arrivata ad un certo punto in cui ero soddisfatta di come andavano le cose, ma sentivo di dover fare un altro passo in avanti.
In effetti lavoravo ancora in azienda ed ero sempre di corsa, divisa tra due lavori. Non mi sentivo ancora pronta a lasciare la sicurezza del posto fisso, dovevo ancora cambiare il mio mindset da dipendente e per arrivare alla svolta vera e propria mi sono affidata ad una business coach. Ho iniziato un percorso che mi ha permesso di capire cosa significasse avere un business online: dalla necessità di avere una buona pianificazione delle attività a medio e lungo termine, quanto fosse importante impostare degli obiettivi di crescita, sia economica che professionale.
Uscire dal guscio
Questo percorso mi ha permesso di porre le basi di un’attività a lungo termine e da qui ho messo in atto quello che poi ho definito “operazione esci dal guscio”. Sono molto timida e non mi piace parlare di me. Immagina quanto fosse complicato parlare agli altri della mia attività. Mi sono sforzata e ho iniziato a raccontare tra i miei contatti cosa facessi e come potevo alleggerire il loro lavoro. Certo in tanti non avevano la minima idea di cosa significasse “Assistente Virtuale”, ma conoscevano già la mia affidabilità e serietà lavorativa e si sono affidati a me.
Il fatto di aver acquisito un paio di clienti stabili, mi ha permesso di trovare il coraggio per mollare il lavoro da dipendente e iniziare un nuovo capitolo della mia vita, secondo i miei ritmi e le mie passioni.
6 consigli per aspiranti assistenti virtuali
Frutto della mia esperienza, vorrei dare alle aspiranti Assistenti Virtuali i seguenti consigli:
1) Il primo passo per me è stato acquisire una maggior consapevolezza delle mie capacità;
2) La mia “operazione esci dal guscio” ha dato i suoi frutti, ma mica finisce qui! E’ fondamentale continuare a promuoversi online, facendo trasparire la propria voce e i propri valori.
3) Il passaparola funziona per trovare alcuni clienti, ma attenzione che siano quelli giusti, ovvero in linea con il valore che dai al tuo lavoro.
4) Mi ha aiutato chiedere informazioni o qualsiasi dubbio alle assistenti virtuali più esperte. Nel gruppo di Audra ce ne sono tante molto gentili con le quali condividere le paure, i dubbi, le informazioni utili.
5) Trovare un buon commercialista che risponda a tutti i nostri dubbi in materia fiscale, ma che soprattutto risponda alla fatidica domanda “quali tasse pagherò e in quale percentuale?”. Ne ho contattati diversi per poi trovare quello giusto per me.
6) Affidati al tuo istinto.
Io ho seguito i miei tempi e il mio percorso è stato molto personale. Ho scoperto questa professione poco per volta, ho fatto piccoli passi alla scoperta di me stessa e di quello che potevo offrire agli altri. Questo processo mi ha permesso di avere le idee più chiare su some impostare la mia attività e quali obiettivi raggiungere.
Non sono mai stata fan del “tutto e subito”, soprattutto quando si parlava della mia vita!
Se il lavoro da dipendente ti ha stancata e cerchi una valida alternativa per trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia, allora puoi valutare se l’attività di Assistente Virtuale fa al caso tuo.
Puoi fare tesoro dell’esperienza degli altri, ma ogni percorso è strettamente personale ed unico. Sta a te decidere cosa farne della tua vita, cosa è tempo di cambiare, ma soprattutto come.
Floriana